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Laboratorio Roma 4. Igiene urbana

14/7/2020 in:

Dal punto di vista dell’igiene urbana, il periodo dell’emergenza sanitaria a Roma ha visto una riduzione della produzione dei rifiuti, soprattutto da parte del settore non domestico soggetto alle chiusure. Il minor carico di alcuni servizi, nel contesto di basso traffico, ha indotto una riorganizzazione, ma ha anche consentito una maggiore regolarità nell’erogazione, che insieme giustificano il miglioramento dei risultati rilevati attraverso le attività sperimentali di monitoraggio svolte dall’Agenzia nei due mesi di chiusure, miglioramento confermato dalle indagini di qualità percepita che in più fasi hanno sondato l’opinione dei romani in questo particolare periodo.

L’andamento positivo delle rilevazioni della qualità erogata nel periodo emergenziale si è innestato su un miglioramento preesistente che già nel I trimestre 2020 (fino al 10 marzo) aveva visto crescere tutti gli indicatori contrattuali oggetto del monitoraggio permanente, raggiungendo il più alto Indice di Qualità Totale (IQT) dall’inizio dei controlli dell’Agenzia (avviati alla fine del 2017).

Nel periodo delle chiusure la raccolta dei rifiuti è stata riorganizzata, sospendendo i servizi di contatto con il pubblico (Centri di Raccolta e Domeniche ecologiche), ma mantenendo la raccolta gratuita al piano stradale degli ingombranti su prenotazione. Il calendario porta a porta è stato rimodulato, riducendo a un ritiro a settimana le raccolte secche e lasciando invariato l’organico. Fra le misure straordinarie, si contano gli interventi di sanificazione delle strade principali, dei contenitori di raccolta stradale e di quelli posizionati presso le strutture sensibili, nonché l’organizzazione esternalizzata delle raccolte presso le utenze positive al covid-19.

Fra le principali problematiche riscontrate nel periodo, emerge quella dell’abbandono dei rifiuti, soprattutto ingombranti, sui marciapiedi e vicino ai cassonetti, cui si aggiungono frequenti casi di incendio dei cassonetti. In entrambi i casi, sono previste sanzioni elevate, ma è indispensabile attivare gli strumenti per individuare i responsabili, altrimenti la sanzione resta ovviamente inefficace.

La lettura di questo periodo stimola considerazioni che vanno oltre l’ovvia constatazione che il rallentamento delle attività della città favorisce l’efficacia del servizio. L’analisi sostiene l’ipotesi di un organico sottodimensionato per le esigenze ordinarie, problema cui proprio in questi giorni l’Amministrazione sta dando risposta autorizzando un piano di assunzioni proposto e più volte sollecitato da Ama, dopo diversi anni di blocco del turnover. Viene inoltre implicitamente evidenziata la criticità legata alla raccolta dei rifiuti presso le utenze non domestiche, esternalizzata, che a pieno regime non funziona a dovere e finisce per gravare sul circuito della raccolta stradale domestica, moltiplicando i problemi della città; in aprile, una mozione dell’Assemblea Capitolina ha suggerito di modificare i termini del nuovo bando per rendere efficace e autonomo il servizio, approfittando della scadenza dell’attuale affidamento. Infine, emerge in questo periodo una buona disposizione di gran parte della popolazione ad impegnarsi per agevolare il servizio e migliorare la pulizia e il decoro di Roma; a questa disponibilità va data risposta non solo riorganizzando i servizi, ma anche reprimendo i peggiori comportamenti illeciti e vandalici di una minoranza incivile.


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