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Percezione dei servizi e della vita a Roma durante l'emergenza 2020. I risultati conclusivi delle due fasi di indagine

10/6/2020

In questo report, pubblicato oggi dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale (ACoS), vengono presentati i risultati finali di un’indagine condotta in due fasi: la prima, coincidente con il periodo delle chiusure delle attività e delle restrizioni agli spostamenti, è stata svolta tra il 16 e il 23 marzo 2020, mentre la seconda, riferita alla fase 2 delle riaperture, dal 18 al 23 maggio. Nella prima fase di indagine è stato chiesto ai romani di esprimersi su alcuni servizi comunali in relazione al periodo emergenziale in atto (igiene urbana, comunicazione istituzionale, farmacie comunali, trasporto pubblico, servizi di prossimità ecc.); nella seconda, i cittadini hanno potuto valutare, anche alla luce delle misure predisposte durante l’emergenza, il supporto offerto dall’amministrazione indicando inoltre, sul piano personale, se e come l’esperienza vissuta abbia cambiato le proprie prospettive personali, soprattutto nel modo di vivere la città e i servizi.

Romani moderatamente preoccupati per il futuro. La maggioranza degli intervistati (58%) ha dichiarato, nella Fase 2, di essere molto (13%) o abbastanza (45%) preoccupata per quello che verrà; a destare maggiore preoccupazione è l’aspetto economico della crisi (per oltre il 57%), seguono salute/benessere (quasi il 54%) e, a una certa distanza, le relazioni sociali (18% circa), mentre il 4,7% dichiara di non sentirsi affatto preoccupato. Nell’ambito della sfera personale, la priorità va alla famiglia nella maggior parte dei casi (78,5%), poi alla salute (56,8%) e al lavoro (34,8%).

Percezione del ruolo di Roma Capitale nell’emergenza. Nell’indagine di maggio, a fronte di una maggioranza che non vi ha fatto caso o non si è posta il problema, e di un 14% che ha dichiarato di non essersi sentito affatto sostenuto, alla richiesta di indicare gli ambiti per i quali è stato maggiormente percepito il supporto da parte dell’amministrazione capitolina, la risposta più selezionata riguarda la comunicazione istituzionale dell’Ente (oltre il 18%), a seguire le farmacie comunali (che confermano il gradimento degli utenti registrato nella prima indagine di marzo, quando oltre il 90% di coloro che vi si erano recati si era dichiarato soddisfatto del servizio sia per i metodi di prevenzione adottati, sia per l’assistenza informativa) e l’efficacia dei servizi di base (circa il 16%). La presenza delle istituzioni in città è stata percepita soprattutto in relazione a quella delle forze dell’ordine, con il 62% del campione che ha dichiarato di aver notato un incremento in strada della Polizia Locale.

Condizioni della città e responsabilità individuale. Grazie soprattutto al minor utilizzo della città e al minor carico di imballaggi prodotti dagli esercizi commerciali, fin dai primi giorni delle chiusure i romani hanno percepito un progressivo miglioramento dello stato dell’igiene urbana e del decoro: i più soddisfatti sono risultati i residenti del VII municipio, i meno soddsfatti, con risultati al di sotto della media, quelli del XIII. A maggio, dopo oltre due mesi di lockdown, i cittadini confermano la percezione positiva in relazione al livello di pulizia delle strade: al netto di una maggioranza che ha dichiarato di non aver percepito alcun cambiamento, il numero di coloro per i quali il servizio è migliorato rimane comunque più alto di quelli che, invece, denunciano un peggioramento. Tuttavia, nell’indagine di maggio, molti cittadini, trasversalmente in tutti i municipi, hanno notato la presenza in terra di guanti e mascherine usa e getta, con punte vicino al 70% nel IV e nel V municipio. Per rendere Roma più pulita e decorosa, e agevolare il servizio di raccolta rifiuti e pulizia delle strade, quasi un cittadino su cinque si è detto disposto non solo a impegnarsi personalmente nel fare più attenzione del solito (la posizione più frequente, con una media del 42%), ma anche a sensibilizzare gli altri, mentre coloro che ritengono di non volersi impegnare poiché la responsabilità ricade solo sull’amministrazione e su Ama costituiscono il 5% del campione. Per quanto riguarda le condizioni di parchi, ville e giardini, permane ovunque una sensazione negativa di trascuratezza, a partire dal municipio VIII (64%) fino ai numeri più contenuti dei municipi X e II (43%) e I (40%).

Tutti i numeri e i risultati riferiti anche ad altri argomenti oggetto dell’indagine (accesso al sostegno economico, utilizzo dei mezzi pubblici, offerta culturale di Roma Capitale, manutenzione urbana e del verde) possono essere visionati nel dettaglio all’interno del report.


Il Presidente ACoS, Carlo Sgandurra, commentando la conclusione dei sondaggi svolti nelle fasi cruciali dell’emergenza sanitaria e sociale, ha rimarcato l’importanza per l’Agenzia del giudizio degli utenti, soprattutto se riferibile al servizio in sé, piuttosto che alla sua percezione; la scelta, infatti, come la formulazione delle domande, ha voluto tenere conto dell’osservazione oggettiva del fenomeno, che superasse la semplice sensazione emotiva. «Certo, l’individuazione di indici in grado di misurare in maniera oggettiva e trasparente un servizio, tutti i servizi, analogamente a come avviene già  per alcuni di essi da parte dell’Agenzia, è quanto di piú auspicabile e un obiettivo a tendere. L’esperienza ventennale dell’Agenzia testimonia come il valore di un’Amministrazione stia nella capacità di misurare e far misurare i servizi che rende. Da qui l’imprescindibile necessità e urgenza di fissare adeguati indici di efficacia: in sintesi, oggettivi indicatori di efficienza».