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Monitoraggio stazioni della metropolitana: sistemi di traslazione e affollamento
Nella primavera 2021, a seguito di alcune segnalazioni ricevute da parte degli utenti, l’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali di Roma Capitale (ACoS) ha realizzato un monitoraggio indipendente di qualità erogata sull’accessibilitàdelle stazioni metro, rilevando la funzionalità dei sistemi di traslazione (ascensori e scale mobili), la presenza del personale Atac di supporto e la presenza di percorsi per non vedenti/ipovedenti. Il monitoraggio è stato svolto in due fasi, a maggio e a giugno.
Inoltre, in considerazione dell’emergenza sanitaria e del rischio cui sono esposti gli utenti del trasporto pubblico, per ogni stazione, negli orari di punta della mattina e della sera, è stata rilevata la presenza di personale addetto a far rispettare le misure anticontagio, dei dispenser di gel igienizzante, degli adesivi che indicano il corretto distanziamento da mantenere e la possibilità di salire sui treni in sicurezza in base ai livelli di affollamento.
Per i sistemi di traslazione, le maggiori criticità, pur con delle differenze tra scale mobili e ascensori, sono state riscontrate soprattutto sulla linea B: da Rebibbia a Colosseo, fatta eccezione per le scale mobili di Ponte Mammolo, tutte le stazioni hanno gli impianti fermi, mentre a Tiburtina, nella rilevazione di giugno, funzionava solamente un ascensore su tre. Considerando che le stazioni Policlinico e Castro Pretorio sono chiuse da fine 2020 per lavori di sostituzione integrale degli impianti di traslazione, il risultato è che in 7 stazioni su 8 le persone con disabilità, a mobilità ridotta o con passeggini non possono evitare di usare le scale.
La mappa riporta, per ciascuna stazione, la scheda con i dati in dettaglio sulla funzionalità degli impianti insieme alla relativa documentazione fotografica.
I percorsi per non vedenti/ipovedenti sono stati riscontrati nella maggior parte dei casi; solo sulla linea A ne è stata rilevata l’assenza, dove, su un totale di 27 stazioni, la Carta di qualità dei servizi prevede che solamente 12 ne siano dotate.
Per quanto riguarda le misure anticontagio, la presenza di personale addetto al mantenimento della distanza di sicurezza è stata rilevata in una minoranza dei casi e prevalentemente nell’atrio delle stazioni. Sono gli stessi utenti ad adottare spontaneamente comportamenti attenti al rispetto del distanziamento interpersonale, specialmente nell’atrio e nei corridoi, meno sulle banchine. La possibilità di salire in sicurezza su tutte le carrozze del treno è stata riscontrata mediamente nel 75% dei casi, valore che, nella fascia di punta pomeridiana, scende al 56%. Più facile salire in sicurezza, mantenendo la distanza di almeno un metro, sul primo treno in arrivo in banchina, possibile nel 90% dei casi, nell’84% in fascia pomeridiana.
Il funzionamento dei sistemi di traslazione delle stazioni metro viene monitorato, da Contratto di Servizio, da Roma Servizi per la Mobilità; nel calcolo di questa variabile, tuttavia, non vengono considerati tutti gli impianti fermi “per cause di forza maggiore” e per un lasso di tempo che superi la metà delle ore di punta attese. I risultati del monitoraggio dell’ACoS non possono pertanto essere confrontati con quelli ufficiali, ma sono utili a restituire una fotografia dello stato di ogni singola stazione e dei disservizi che i cittadini quotidianamente devono affrontare.